2021, IL RITORNO DEGLI GLI ANIMALI SIMBOLICI

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GLI ANIMALI SIMBOLICI

Dopo circa 35 anni, ossia dal lontano 1986, inspiegabilmente e fortunatamente, nell’ottobre 2021, la casa editrice milanese Ghibli riedita la preziosa e fondamentale opera di Marius Schneider ossia “Gli animali simbolici e la loro origine musicale nella mitologia e nella scultura antiche”.
Sinceramente non mi sarei mai aspettato che un libro, a me caro e ormai introvabile se non in pochissime biblioteche italiane, ritornasse a rivivere nei nostrani, sonnolenti, circuiti culturali. 
Leggendo con cura questa riedizione, molto “spartana e agevole”, si scopre che è pressoché identica a quella, elegante e ben curata, stampata negli anni ottanta del secolo scorso, dalla vetusta Rusconi che si fregiava dell’accurata traduzione dallo spagnolo realizzata da Gaetano Chiappini.
In ogni caso, questa riedizione è un inaspettato richiamo alla vita di un libro ormai scomparso ma fondamentale per quanti vogliano addentrarsi a studiare, con passione e tenacia, il complesso pensiero schneideriano che spazia in numerosissimi campi del sapere.
Per poter comprendere questo libro è però necessario adottare l’antichissimo pensiero analogico che ci consente di poter assaporare la dimensione culturale racchiusa nel simbolo che, per Schneider (*2021: 3), «[] è la manifestazione ideologica del ritmo mistico della creazione».
Questo libro è un capolavoro di musicologia comparata, di etnomusicologia, di antropologia, di arte, di scultura, di archeologia, di etica, di ontologia, di gnoseologia, di filosofia della musica, di ecologia, di mitologia, di cosmologia e, al contempo, è una fonte inesauribile di spunti riflessivi utili a quanti non si fermano a utilizzare un pensiero superficiale e consuetudinario ma ambiscano a utilizzare una riflessione in grado di individuare le relazioni ritmiche, ossia vive e dinamiche, che possano intercorrere tra realtà fisiche e metafisiche molto diverse tra loro.
Questo libro è un’ode al “pensiero musicale” così incomprensibile alla cultura dominante che cerca di capire la complessità in cui viviamo, affidandosi esclusivamente a saperi in cui il logos è dominante come lo è nelle cosiddette scienze umane e in quelle esatte.
Un pensiero musicale che, grazie alla natura dinamica e metafisica che lo caratterizza, può condurci nel passato e riattualizzarlo con il presente perché questo modo di pensare non è figlio del ragionamento logico-deduttivo, di cui la causalità è uno dei principi cardine, ma di quello analogico, mai totalmente sopito, che è l’unico modo che possiamo adottare per carpire il ritmo e/o l’armonia con cui è possibile leggere la realtà dinamica in cui viviamo.
Personalmente ritengo questo libro come l’opera miliare da cui ho attinto molti spunti riflessivi che sono alla base del mio orientamento teorico di riferimento musicoterapico per cui è un testo imprescindibile per chi si affaccia, studi o pratichi la musicoterapia dal punto di vista etnomusicologico e antropologico.
*Marius Schneider, “Gli animali simbolici e la loro origine musicale nella mitologia e nella scultura antiche”, Milano, Ghibli, 2021, http://www.edizionighibli.it/libri/arte/gli-animali-simbolici-e-la-loro-origine-musicale-nella-mitologia-e-nella-scultura-antiche.html
Giangiuseppe Bonardi
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